lunedì 5 novembre 2007

L'uso del cardio nella corsa

Comincio ad elocubrare qualche considerazione post-gara. Prima di tutto penso all'efficacia del cardiofrequenzimetro nella corsa. Domenica scorsa a Peschiera, guardando i dati, ho fatto una corsa piuttosto "tranquilla" circa 159 battiti al minuto di media mentre la Domenica prima a Buscolto i dati indicavano una uscita un pelo più impegnativa (161 bpm di media). Purtroppo è vero l'esatto contrario! Mentre a Buscoldo sono arrivato con la sensazione di essermi risparmiato troppo a Peschiera sono arrivato veramente con le forze al minimo.

Albanesi, in un primo articolo, si mostra molto dubbioso rispetto al suo utilizzo nella corsa. Esprime sostanzialmente due tipi di limiti uno tecnico, facendo riferimento all'affidabilità della rilevazione, e uno più concettuale sulla rilevazione dell' FCmax.

Anche in un successivo articolo sulla strumentazione del fitness quando parla del cardiofrequenzimetro dice che principalmente è usato per evitare al soggetto "la fatica di capirsi".

Orlando Pizzolato in questo articolo su Podistidoc.it afferma che a parità di ritmo di gara è fisiologico che con il passare dei km la frequenza cardiaca aumenti quindi per determinare il ritmo da tenere bisogna considerare questo effetto.
Non saprei, ma dalla mia breve esperienza non ho trovato un grande supporto durante la gara. Voi che ne dite?

1 commento:

Micio1970 ha detto...

Non ho mai fatto gare in senso "stretto" del termine ma in tutti i miei test che sono a tuuti gli effetti come impegno una gara non ho avuto molte info dal cardio perchè vedevo il cronometro ed ero tarato su quello. Per la mia esperienza molto utile in allenamento, poco in test-gara almeno fino ai 21,097 ...


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correre, jogging, running, podismo, podistica, podista, atletica, amatore
 
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